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Per una buona concimazione dell'olivo è necessario partire da un quadro esauriente delle esigenze nutritive dell’Olivo, pertanto è opportuno avvalersi di informazioni riguardanti l’analisi del terreno, la diagnostica fogliare, la valutazione dei sintomi di carenza. Per concimare l'olivo in maniera ottimale è fondamentale il calcolo delle asportazioni per le olive che la pianta produce, per le branche, i rami e le foglie asportate con la potatura, per l’immobilizzazione (crescita) su parti strutturali della pianta. A seconda delle tecniche di coltura dell'olivo applicate, alcuni di essi possono ritornare al terreno (trinciatura della potatura, utilizzo delle acque reflue di frantoio, utilizzo delle sanse).
Altre informazioni riguardano: l’attività vegetativa, la lunghezza dei germogli, la fioritura, l’allegagione, la produzione, l’andamento stagionale, la pluviometria, l’andamento termico, le tecniche colturali impiegate, la potatura, la gestione del suolo, la concimazione.
Riguarda principalmente l’apporto di sostanza organica. Infatti, quando è presente a livelli minimali è opportuno prevedere una integrazione per migliorare la struttura del terreno e le riserve di elementi nutritivi. L’apporto viene realizzato con concimi organici prodotti da letame alla quantità di 20-30 quintali per ettaro (vedi stallatico pellettato Fertilhumus, un concime organico, appunto, prodotto da letame), oppure con un sovescio specifico da trinciare quando gli steli sono induriti per ritardare la mineralizzazione e interrare con una lavorazione preparatoria della piantagione.
Deve essere applicata dopo il 1° anno di impianto fino al raggiungimento della massima espansione della chioma tra l’ ottavo e il decimo anno. Deve assicurare, insieme all’irrigazione e alla potatura, lo sviluppo vegetativo. Per piante in irriguo le quantità di elementi asportati dal secondo al sesto anno passano da circa 16 g a 300 g di Azoto per pianta; da 2 g a 50 g di fosforo; da 15 g a 280 g di potassio. L’azoto dovrebbe essere restituito con dosi frazionate durante la primavera e l’estate.
Le quantità di fosforo e potassio vengono restituite con interventi frazionati nei terreni sciolti o in una sola volta, all’inizio della primavera, in quelli di medio impasto. Negli impianti in asciutto le somministrazioni devono avvenire prima del termina delle piogge (Febbraio-Marzo) integrando successivamente con interventi fogliari. Durante la fase di allevamento i concimi sono distribuiti in corrispondenza del volume di terreno esplorato dalle radici.
Le asportazioni di una coltura che produce 4 t di olive e 4 t di potatura possono essere quantificate in 80 kg di azoto, 37 di anidride fosforica e 71 kg di ossido di potassio. A queste vanno aggiunte le perdite per dilavamento, erosione, microflora e le quantità necessarie per stimolare alcune fasi critiche del ciclo di produzione.
Gli apporti derivano dalla mineralizzazione della sostanza organica, dalla fissazione dell’azoto atmosferico e dalle concimazioni. Queste devono tenere conto delle analisi del terreno e delle foglie, dei sintomi di carenza e di altri fattori elencati in precedenza e, in condizioni di normalità, dovrebbero basarsi su circa 130 kg di azoto, 60 kg di anidride fosforica e 70 kg di ossido di potassio. Vista la quasi generale carenza di sostanza organica, per l’apporto delle suddette unità fertilizzanti è consigliabile utilizzare concime misto organico (vedi concime Nutril Olivo) contenenti anche anidride fosforica e calcio, con rapporto NPK 2-1-1, per coltivazioni di olivo Bio è consigliabile usare concimi organici bio per olivo, contenenti NPK (vedi stallatico pellettato Fertilhumus).
Le somministrazioni devono essere eseguite preferibilmente in febbraio e aprile, specie nei terreni tendenzialmente sabbiosi. Per gli altri elementi nutritivi (Ferro, Boro, Magnesio, Calcio) può essere sufficiente l’apporto per via fogliare. La concimazione deve essere applicata fondamentalmente al suolo e deve essere integrata dalla fertirrigazione e dalla concimazione fogliare che risulta vantaggiosa per i microelementi e per gli ambienti siccitosi.
Particolare importanza assume la concimazione fogliare su Olivo per l’apporto di Azoto e Boro (con aggiunta di alghe) nella fase di inizio formazione grappolo fiorale e a grappolo fiorale formato (poco prima della fioritura).
Di non meno importanza sarebbe un ulteriore intervento fogliare con concime fogliare per olivo, nella fase di ingrossamento frutto, per l’apporto di calcio e magnesio:
E per completare, in post raccolta, sarebbe opportuno effettuare un ulteriore intervento fogliare somministrando Poltiglia Bordolese (per cicatrizzare eventuali lesioni dovute alla raccolta) più un concime fogliare al fine di dare maggiori possibilità alla pianta di accumulare riserve nel legno, affrontare meglio l’inverno e avere una migliore ripresa vegetativa in primavera.
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Commenti
Olivicoltore
Chiaro, leggibile e spero che mi sia utile. Grazie