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Coltivare un orto seguendo il ritmo naturale delle stagioni è una pratica agricola che coniuga vari elementi, tra cui l’efficienza, la sostenibilità e la qualità alimentare. La pianificazione colturale mensile sfrutta al meglio le condizioni climatiche, ottimizzando l’uso delle risorse del suolo e prevenendo possibili patologie e carenze nutrizionali. Conoscere l’orto e cosa piantare mese per mese, come intervenire con operazioni colturali mirate è indicato per ottenere raccolti sani, abbondanti e bilanciati sotto il profilo nutrizionale. Approfondiamo meglio l’argomento.
La coltivazione stagionale è indubbiamente un approccio che rispetta il ciclo naturale in cui la terra determina la crescita delle piante. La cura e l’attenzione è imprescindibile, per esempio l'orto biologico in autunno/inverno può essere protetto adeguatamente per ottenere una produzione regolare e corretta.
Ogni specie vegetale ha un periodo specifico in cui esprime al massimo il proprio potenziale, produttivo e qualitativo. Ignorare una dinamica di questo tipo significa forzare artificialmente la crescita, con conseguenze su qualità, sostenibilità e sicurezza alimentare.
I vantaggi della coltivazione stagionale sono innumerevoli, tra cui una qualità organolettica e nutrizionale di alto livello. Le piante coltivate nel loro periodo naturale maturano lentamente e completamente, sviluppando in maniera ottimale i profumi, i sapori e i valori nutrizionali. Il contenuto in vitamine, sali minerali e antiossidanti è massimizzato, garantendo benefici concreti per la salute e il benessere.
Oltremodo, si parla di un minore impatto ambientale, considerando che la coltivazione stagionale salvaguarda la fertilità del suolo. Se si coltiva fuori stagione, si potrebbe dover ricorrere all’impiego di serre riscaldate, lunghi trasporti, uso massiccio di pesticidi e sistemi di conservazione non ideali.
Tali pratiche possono essere prese in considerazione a garanzia di un’ottimizzazione economica. Cosa vuol dire? I prodotti stagionali, essendo più abbondanti e con costi di produzione inferiori, risultano accessibili per i venditori e i compratori. 
La scelta delle colture in base ai mesi è determinata da variabili climatiche, geografiche e agronomiche. In generale, il calendario dell’orto può essere strutturato come segue.
Si avviano le prime semine di:
• melanzane;
• pomodori;
• peperoni;
• lattughe.
Via libera all’aglio bianco, le fave e i piselli, con una potatura consigliata al melo, al pero e al kiwi.
Con la luna calante si seminano bietole, lattughe, spinaci, mentre con la luna crescente si coltivano le carote, i ravanelli e i piselli. È il momento adatto per arricchire il suolo con il compost e iniziare a consultare il proprio calendario dell’orto annuale.
Mese chiave per l’orto per principianti, con il consiglio di iniziare la semina in pieno campo o in serra di pomodori, cavoli, zucchine, rucola e finocchi ponendo la massima attenzione alle ultime gelate improvvise.
Si seminano le angurie, i finocchi, le bietole, i sedani, i cetrioli e i fagioli. Entro la metà del mese si possono piantare i ceci e, dopo il 25, le patate.
Le temperature miti favoriscono la germinazione rapida e la crescita vigorosa dei peperoni, delle melanzane, del basilico, dei cetrioli e delle zucchine.
Si seminano gli ortaggi a raccolta estiva e si controllano le fitopatie, preferendo il basilico, le lattughe, i porri, i cavoli e i ravanelli integrando il calendario dell’orto con interventi fitosanitari naturali.
I mesi estivi sono altamente produttivi per la semina della rucola, della valeriana, delle cicorie e le indivie. In un orto per i principianti si dovrà pensare alle irrigazioni regolari e un controllo specifico contro le possibili infestazioni.
Le temperature iniziano a calare, per questo motivo si consiglia di piantare gli spinaci, le carote, le rape e le lattughe. Non solo, si procede al trapianto degli ortaggi a raccolta tardiva.
È il mese indicato per le cipolle, le fave e i piselli, proteggendo il terreno con una pacciamatura professionale in vista dell’inverno.
Ultime semine invernali per i piselli, le fave e le lattughe all’interno di un ambiente protetto. La lavorazione si concentra sulla protezione delle colture impiantate nei mesi precedenti e la fertilizzazione.
Conoscere l’orto e cosa piantare mese per mese permette di diversificare la produzione, prevenire possibili carenze nutrizionali e rendere semplice la programmazione naturale delle colture.
Cure stagionali dell’orto
Per mantenere l’orto sano e produttivo è bene conoscere cosa piantare e quali siano le cure specifiche. Durante i mesi autunnali si dovrà procedere con l’eliminazione delle colture estive, lasciando le radici a decomporsi all’interno del terreno, arricchendo il suolo con del compost.
L’inverno è un periodo particolare che richiede la copertura del suolo tramite pacciamatura e alcune semine protette. L’attività si riduce e si mantengono le colture resistenti vive. Quando arriva la primavera si passa alle concimazioni organiche, le semine continue e i controlli fitosanitari, lasciando spazio all’estate che richiede:
• irrigazioni frequenti;
• raccolte regolari;
• monitoraggio e controllo.
Le attività di cui sopra, coordinate mensilmente, rappresentando il nodo dell’orto e su cosa piantare mese per mese, costituendo la base di una gestione professionale e sostenibile.
Per garantire la salute a lungo termine dell’orto, la rotazione delle colture occupa un ruolo determinante. Una tecnica agronomica, spesso sottovalutata e trascurata dai meno esperti, che si basa sull’alternanza programmata delle famiglie botaniche coltivate in una stessa porzione di terreno nel corso delle stagioni. In un orto organizzato, secondo un criterio mensile e stagionale, approfondire l’avvicendamento corretto delle colture è tanto importante quanto conoscere il proprio orto e sapere cosa piantare mese per mese.
Uno dei principali obiettivi della rotazione è quello di evitare l’impoverimento del suolo. Che cosa significa? Ogni specie vegetale ha specifiche esigenze nutrizionali e tende a consumare particolari elementi minerali.
Coltivare ogni anno la stessa pianta nello stesso appezzamento può condurre rapidamente a uno squilibrio nel terreno, con un progressivo esaurimento delle riserve di macro e micronutrienti. La rotazione permette di bilanciare in modo naturale la fertilità del suolo: alternando colture che prelevano nutrienti diversi, o che ne rilasciano, si migliora la struttura e la vitalità microbiologica del terreno.
Un esempio su tutti è rappresentato dai legumi, che grazie alla simbiosi con batteri azotofissatori arricchiscono il suolo di azoto, preparandolo idealmente per delle colture esigenti quali i pomodori o i cavoli.
La tecnica risulta estremamente efficace oltremodo nella prevenzione delle patologie vegetali. Alternando si interrompe il ciclo vitale dei patogeni, si riduce la pressione infestante e si può contenere lo sviluppo di epidemie vegetali in modo naturale.
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